
Passeggiata filosofica
5 Luglio h: 09:00

Punto di partenza: Cinema Arena Borghesi
Durata: circa 2 ore
Evento gratuito a prenotazione obbligatoria scrivendo a: prenotazioniwamfestival@gmail.com
Performance urbana itinerante, un passo dopo l’altro a sensi aperti, tra filosofia, parkour, danza e Taijiquan
A cura di Gian Maria Beccari, insegnante di filosofia e del metodo Feldenkrais®️, ideatore e curatore delle Passeggiate Filosofiche®️
con Gian Maria Beccari, Asd Chen Fa, Asd Iris, Asd Movat, Eva Luna Betelli, Elisabetta Negrini, Francesca Oliviero, Elisa Zelani
Che cos’è una città, che cos’è Faenza al di là – o, piuttosto, al di qua – dell’idea che ne abbiamo?
Ci sono le temperature, gli odori, c’è il mutare delle luci nelle diverse ore della giornata, l’attraversa l’aria che respira nelle piazze questa idea che ne abbiamo? E che ne è di quel che semplicemente accade, che ne è del caso fortuito d’un intreccio di sguardi, del volo di un corvo, che ne è di ciò che ogni momento accade e più – forse – non torna? Non è in tutto questo la città? Non scorre nelle vene dell’imprevisto la sua vita?
La passeggiata sarà un rito laico, giocoso persino, per tentare di aprirci nuovamente alla percezione del presente, sepolta e sempre possibile nell’infanzia che ciascunɜ custodisce nel proprio cuore.
CRITTERS
danza
Spettacolo tout public, durata 15 minuti
Idea e coreografia: Eva Luna Betelli
Sound designing: Hilder Brando Osorno Palacio
Consulenza drammaturgica: Mariasole Brusa
Affondando le antenne in un’epoca sconquassata dalla precarietà e dal fragile equilibrio geopolitico internazionale, che pare essere appeso al filo dei conflitti -visibili e invisibili- questo lavoro indaga il senso di fragilità della condizione attuale e si fa voce di un sentire attuale, dell’incertezza come nuova condizione di vita. Camminando su questa sottile linea, chi o cosa controlla il fluire degli eventi?
L’opera si interroga sul ruolo della fortuna e sulla capacità umana di rispondere agli eventi, esplorando la relazione tra vulnerabilità e azione. Attraverso una danza ibrida e post-umana, Critters trasforma il corpo in una metafora: fragile, resiliente, ambigua. Utilizzando un ramo secco e dei suoni sintetici, lo spettacolo costruisce un paesaggio emotivo che parla della condizione umana odierna, sospesa tra il controllo e l’abbandono al destino.