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20 anni senza bene
24 Luglio 2022 h: 22:00
Installazione sonora – I Canti Orfici di Dino Campana secondo Carmelo Bene, presso Chiesa di Santa Maria dell’Angelo.
Vent’anni senza Bene è un’installazione sonora dedicata a Carmelo Bene a vent’anni esatti dalla scomparsa.
Un omaggio ad uno dei più grandi uomini di teatro e, al tempo stesso, a Dino Campana, il poeta di Marradi, che ha immortalato Faenza in tante sue liriche.
L’opera di Carmelo Bene e Dino Campana, edita da Bompiani nel 1999, è riproposta al pubblico in un’accurata selezione grazie ad una fruizione inedita: seduto nel buio totale, lo spettatore ascolta la voce di Bene cantare le liriche di Campana.
L’utilizzo di quattro diffusori sonori garantisce un ascolto totalizzante e avvolgente, capace di esaltare la dimensione onirica e visionaria della poesia di Campana e la qualità sonora e musicale della voce di Bene.
Un’installazione-concerto per voce sola, minimale e suggestiva, scarna e potente, che prende a prestito le sperimentazioni beniane sulla phoné per proporre allo spettatore un viaggio dentro i versi di Dino Campana nel suo farsi e disfarsi oralità pura.
Prenotazione consigliata scrivendo a prenotazioniwamfestival@gmail.com
I Canti Orfici
I Canti Orfici di Dino Campana rappresentano per Carmelo Bene una partitura ideale su cui ha cimentato la propria ricerca sulla phoné nell’arco di oltre vent’anni.
La scoperta di Campana risale agli inizi degli anni Sessanta, ma è solo nel 1982 che Bene realizza il primo spettacolo in forma di concerto dei Canti Orfici: da quel momento, numerose saranno le riprese del capolavoro di Campana fra teatro, radio e televisione sino alla pubblicazione del libro Carmelo Bene – Dino Campana I Canti Orfici, edito da Bompiani nel 1999.
L’insistenza di Carmelo Bene per le varianti intorno all’opera di Dino Campana riflette da un lato l’esigenza critica e poetica di attingere alla poesia nel suo farsi, sottraendola definitivamente al “morto orale”. Dall’altro lato, rispecchia la travagliata genesi letteraria dell’opera: composta nel 1913 con il titolo Il più lungo giorno, sarà riscritta e stampata l’anno successivo, in seguito alla perdita del manoscritto originale (che sarà recuperato solo nel 1971). Ristampata nuovamente nel 1928 senza il consenso dell’autore con notevoli variazioni, vedrà una nuova edizione nel 1941 più fedele alla prima stesura.
Dino Campana morirà in manicomio a Firenze nel 1932. La sua fortuna come poeta e il suo apprezzamento tra i grandi della poesia del Novecento è legato indissolubilmente al lavoro e alla ricerca di Carmelo Bene.