domenica 6 settembre // 06:00 @ Podere la Berta
A seguire lezione di yoga tematica condotta da Vania Bertozzi e possibilità di consumare una deliziosa colazione/brunch presso Podere la Berta
danza
BETH
coreografia Paola Ponti in collaborazione con Kanoko Tamura
creazione e danza Paola Ponti e Valentina Caggio
produzione DanceMe (Perypezye Urbane), Organismo di Produzione – MiBAC
con il sostegno di Teatro Due Mondi e Compagnia Iris
Beth è una, ma anche due.
Beth è un ritmo, fasi e sfasamenti che oscillano costantemente tra due estremi.
Beth è alla continua e caparbia ricerca dell’armonia, perché vede sempre il doppio aspetto di ogni cosa. Beth è il contrasto e il tentativo di conciliazione.
E’ la Relazione.
Beth è la seconda lettera dell’alfabeto ebraico, e ha la funzione di Contenitore. La casa, il santuario, la legge, il binario, la donna e la madre. Rappresenta il principio femminile di tutte le cose, il contenitore che permette all’uomo di sperimentare la vita attraverso la materia.
È l’evoluzione della vita, da dentro il corpo materno, da quando iniziamo ad essere materia, ogni secondo della nostra esistenza è conoscenza, è acquisizione di conoscenza attraverso l’esperienza e la relazione con l’altro. Il contatto.
TRAILER
https://www.facebook.com/paola.ponti.3/videos/vb.1201893372/10220485568868208/?type=3
LUOGHI
Podere la Berta // Via Berta 13
DURATA
performance 40 minuti
a seguire lezione di yoga 45/60 minuti
a seguire possibilità di consumare una deliziosa colazione/brunch presso
Podere la Berta https://poderelaberta.com
Ecco le proposte per la colazione:
https://poderelaberta.com/domenica-alla-berta/brunch/
LO SPETTACOLO È ACCESSIBILE A UN NUMERO LIMITATO DI SPETTATORI
Acquista il tuo biglietto in prevendita.
Nel rispetto delle norme anti Covid-19, è obbligatorio indossare la mascherina.
pratica yoga
BETH – aprirsi all’infinito
conduce Vania Bertozzi
Beth in ebraico è sia la casa di Dio, il tempio (bet hamikdash), sia la casa dell’uomo (bayt). Come possiamo trasformare la nostra casa in un tempio? Il valore numerico di bet è il 2, l’unicità appartiene solo al divino. La differenza tra il valore numerico del tempio e quello della casa è 32, che corrisponde a LEV, il cuore. Dunque soltanto mettendo il proprio cuore in una casa, essa si trasforma in un tempio. Beth è l’archetipo di tutti i recipienti, cioè di tutto ciò che contiene qualcosa, è dunque all’origine della nostra capacità ricettiva. Beth, nella sua forma grafica, ha tre lati chiusi e uno aperto, è luogo dove ritirarsi dal mondo, ma che con il mondo comunica attraverso questa apertura che conduce al mondo fisico. Siamo quindi in una dualità, mondo interiore/spirituale e mondo fisico che comunicano tra loro. Attraverso queste metafore praticheremo una sequenza che attingendo alla sottile sensibilità del cuore, dopo la visione della performance Beth di Compagnia Iris, ci condurrà, come attraverso l’apertura della lettera ebraica, dalla manifestazione fisica del mondo a una delicata introspezione, dal corpo/casa/posizione yoga al corpo/tempio del cuore/introspezione. Un percorso che non esclude il sudore, ma lo sublima nell’integrazione duale.
LUOGHI
Podere la Berta // Via Berta 13
DURATA 45/60 minuti
a seguire possibilità di consumare una deliziosa colazione/brunch presso
Podere la Berta https://poderelaberta.com
Podere La Berta è una azienda vinicola che si affaccia sulle colline di Brisighella, nel primo Appennino Tosco-Romagnolo. La tenuta è incastonata a pochi chilometri da Faenza, tra i calanchi, il bosco dell’Olmatello e le vigne che caratterizzano questa splendida zona.
Ecco le proposte per la colazione:
https://poderelaberta.com/domenica-alla-berta/brunch/
LA LEZIONE È ACCESSIBILE AD UN NUMERO LIMITATO DI PARTECIPANTI, ED È ABBINATA AL PRECEDENTE SPETTACOLO BETH
Acquista il tuo biglietto in prevendita.
Nel rispetto delle norme anti Covid-19, è obbligatorio indossare la mascherina.
Paola Ponti si diploma nel 2008 presso SEAD (Salzburg Experimental Academy of Dance).
Dal 2011 è anche Danzeducatrice, dal 2016 è educatrice dello sviluppo del movimento in età evolutiva IDME (Infant Development Movement Education), segmento della formazione BMC® (Body Mind Centering). E’ membro della Compagnia IRIS dal 2004, e collabora in maniera stabile con Studio28 Dance Factory/Perypezye Urbane dal 2010, con i quali sviluppa numerosi progetti coreografici come interprete intorno alla piattaforma DanceMe.
Dal 2018 è co-organizzatrice del piccolo festival “Per una Comunità Danzante”, dedicato alla danza come strumento per l’integrazione sociale e il dialogo tra cittadini. Nel 2017 attiva percorsi di ricerca di movimento e composizione coreografica dedicati ad adulti, gruppi intergenerazionali, gruppi integrati per bambini con e senza disabilità.
Valentina Caggio è artista di danza in ambito formativo, educativo, culturale, sociale e sanitario.
Dal 1984 anni pratica la danza, i percorsi formativi più importanti sono stati quelli condivisi con Carolyn Carlson, Michele Abbondanza e Antonella Bertoni. Cofondatrice nel 2004 della Compagnia IRIS.
Da 30 anni studia fiabe e miti. Dopo 20 anni di ascolto, ha interpretato LE SACRE DU PRINTEMPS, con il duo Petrouchka per l’ERT, continuando la collaborazione con PAN sulle musiche di C.Debussy e RAPSODIA IN BLUE.
Dal 2001 tiene corsi e laboratori di danza, pensati come gruppi di salute, presso centri diurni dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Laureata in Educatore nei Servizi per l’Infanzia, con la tesi “IL CORPO SIMBOLICO, Un approccio educativo attraversando l’arte della danza”; dal 2015 nel Comitato Scientifico della rivista Interventi Educativi, collabora anche con Errepiesse, rivista su una via italiana alla riabilitazione psicosociale.
Vania Bertozzi è insegnante certificata di Yoga e Pilates. Insieme alla guida ambientale escursionistica Romina Fabbri ho fondato Cammino e Yoga, per viaggiare nella natura con le gambe e con lo yoga.
PERYPEZYE URBANE è un impegnato collettivo mediatico e un’organizzazione culturale. La missione è quella di promuovere la ricerca sulle arti visive e dello spettacolo. Perypezye Urbane è anche una compagnia di danza che espande l’idea di performance che non è necessariamente relegata ad una coreografia fissa o da un progetto coreografico chiuso, ma incorpora l’improvvisazione come opzione. L’obiettivo è sollevare la danza da qualsiasi forma di danza accademica appresa e da ogni aspettativa. Attraverso questo, anche un senso di fallimento personale nel non realizzare ciò che il ballerino si prefiggeva di fare o nel non raggiungere un’affermazione conclusiva e razionale di un’idea può essere accettato: ciò che conta per noi è la complessità della danza in tutte le sue molteplici identificazioni.
Sito http://www.studio28.tv/perypezye-urbane-2/
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