lunedì 6 settembre // 18:00 @ Museo Carlo Zauli // Faenza
performance, concerto, installazione
HABITAT “Take your space again”
elementi installativi Clarulecis, Chiara Lecca
coreografia Alimah Grasso, Chiara Lecca
danza Alimah Grasso
concerto Horseloverfat
Un progetto del Collettivo CLARULECIS
Il progetto HABITAT prevede uno SKETCH inteso come un breve momento di stacco mentale empirico ed istintivo, non definitivo ma fluido durante il quale la performer Alimah Grasso mette in scena una sequenza di movimenti provenienti dal mondo naturale ed animale alternati ad altri più strutturati e provenienti da un contesto antropico. Il movimento diviene così il contenitore delle impronte raccolte nell’ habitat naturale in cui il Collettivo Clarulecis opera. Questo sketch è accompagnato da un sound della band Horseloverfat che rievoca il suono dell’acqua sempre uguale ma mai ripetitivo, un ritmo dispari che scorre incessante come i cicli naturali.
Gli elementi installativi coinvolti nella performance, composta da diversi elementi in gres, tessuto, legno e metallo, sono a cura di Chiara Lecca.
Essa rievoca l’ambiente boschivo: gli elementi in tessuto e pelli come le ‘PRIMITIVE T-SHIRTS’, i ‘PRIMITIVE DRAPES’ e i ‘PRIMITIVE RUGS’ sono affiancati da figure femminili che sorreggono elementi ceramici.
La visione di cura all’interno di questo lavoro
Il progetto Clarulecis nasce nell’idea di prendersi CURA dell’habitat comune a tutti gli esseri viventi che lo abitano.
LUOGHI
Museo Carlo Zauli // Via della Croce 6 // Faenza
DURATA
1 ora
INFO E BIGLIETTERIA
Intero 8 €
Ridotto 5 € (ragazzi/e 10-25, over 65, allievi/e e insegnanti scuole di danza)
PER ACQUISTARE IL BIGLIETTO accedi alla piattaforma Eventbrite
PER INFO scrivere a prenotazioniwamfestival@gmail.com
Chiara Lecca
Nasce nel 1977 a Modigliana (FC), dove vive e lavora.
Il suo lavoro artistico è principalmente installativo e scultoreo con incursioni nella fotografia e nella video arte.
Focalizza la sua ricerca sulla relazione tra uomo e natura per farne emergere la frattura operata dalla società contemporanea e la contraddittorietà insita nel comportamento umano.
Il lavoro di Chiara Lecca è presentato in varie istituzioni in Italia e in Europa: nel 2019 è artista in residenza al MACRO Asilo di Roma, nel 2018 all’Istituto Italiano di Cultura di Madrid e nel 2012 presso la contea di Kassel in occasione di EUARCA, International European Art Camp.
Sue mostre personali si sono tenute in istituzioni quali: Museo Carlo Zauli, Faenza e Collezioni Comunali D’Arte di Palazzo D’Accursio, Bologna(2017), Fondazione Ghisla Art Collection, Locarno (2016), Naturkundemuseum Ottoneum, Kassel (2015), MAR – Museo d’Arte della Città, Ravenna (2010), Kunst Meran, Merano (2009).
Ha esposto le sue opere in numerosi musei pubblici e gallerie private in Italia ed Europa tra cui Vestfossen Kunstlaboratorium, Norvegia nel 2018, Schloss Ambras Innsbruck, Austria nel 2017, Palazzo Reale, Milano, Museum Schloss Moyland, Germania, Castle Gaasbeek, Belgio nel 2016, Museo Poldi Pezzoli, Gallerie d’Italia e Villa Necchi Campiglio a Milano nel 2013, Spazio Thetis, Venezia nel 2011.
Chiara Lecca collabora con Galleria Fumagalli, Milano, dal 2008, anno della sua mostra personale presso la sede di Bergamo. Nel 2020 fonda il Collettivo Clarulecis.
Alimah Grasso
Nasce nel 1994 a Treviglio (BG).
Dal 2006 al 2018 studia Danza Classica, Contemporanea e Hip-Hop presso ‘Dance Studio’ di Luna Ronchi, Faenza (RA) e dal 2018 collabora con la KC Hip-hop School di Kris & Carlos a Bologna.
Ballerina professionista, performer e modella, ha lavorato con diversi coreografi e ballerini del repertorio italiano ed internazionale come Micha van Hoecke, Michele Merola, Cristiano Buzzi, Carlos Kamizele.
Instagram @alimah_grasso
Horseloverfat
Si formano nel 2017 in Emilia Romagna, i componenti del gruppo provengono da esperienze eterogenee e collaborazioni con artisti italiani e internazionali quali Vinicio Capossela, Mirco Mariani, Paolo Fresu, Jimmy Villotti, Paolo Simoni, Fabrizio Bosso, Massimo Simonini, Mitchell Froom, Marc Ribot, Howe Gelb, Stevie Wynn, Bruno Perrault.
L’organico Horseloverfat nasce da un’ispirazione comune e condivisa dei membri della band nel cercare ambienti e temi che pescano nel subconscio e nei ricordi sonori generando così un collage musicale apolide contaminato e frammentario. Scrittura e composizioni, che gravitano tra rock psichedelia kraut e dream pop new wave punk, scaturiscono dall’inesauribile e prolifica creatività del chitarrista polistrumentista e cantante Hans Sachs per poi mescolarsi alle intuizioni musicali, idee melodiche, adagi ritmici e misticismi della banda Horseloverfat.
Instagram @horselover.fat
Clarulecis è un collettivo composto da Chiara Lecca e dalla sua famiglia fatta di creativi e pastori.
Prende ispirazione dal territorio in cui è nato, l’entroterra Romagnolo, e da quello in cui affonda le sue radici: la Sardegna più brada, nell’idea di preservare e tendere verso il futuro l’imprinting primitivo di cui la natura ci ha dotato.
La pelle è il perno: pelli reali di recupero che bramano una seconda chance e le pelli immaginarie che eleggiamo a seconda epidermide ogni qualvolta ci vestiamo.
Pensato nella primavera del 2020, il punto di partenza è il POP di una ‘PRIMITIVE T-SHIRT’.
Clarulecis è nato da un’idea di Chiara Lecca:
“Si tratta di un collettivo familiare che comprende la mia famiglia quindi le mie figlie di 6 e 9 anni, mio marito, mio fratello, i miei genitori ma anche le figure che appartengono al passato quindi alla mitologia familiare e al futuro inteso come la vita ancora da percorrere, che dona un carattere indefinito ed empirico a tutto il progetto. Come un’asse che possa condurre elementi preziosi del passato verso un futuro da preservare ed arricchire di sfaccettature”.
Questo progetto prevede l’utilizzo di elementi di derivazione naturale quali possono essere cortecce, lacerti di pellami o vegetali come fossero matrici per imprimere la forma degli elementi dell’ambiente in modo diretto su vari materiali (tessuto, cuoio, gres, legno, …) rielaborando così il concetto di “pelle”, non solo nella sua accezione organica ma anche in senso metaforico di superficie di confronto e confine esterno-interno.
Il forte legame con la natura e con il territorio inoltre ha spinto il collettivo a pensare ad uno spazio di lavoro all’aperto e in particolare all’interno di un bosco. L’aspetto pratico di questa scelta è dato dal fatto che possono catturare le impronte della natura direttamente sul posto e la natura è ricca di queste possibilità. Un altro aspetto affascinante è il fatto che questo spazio en plein air non ha pareti per cui tutto è incluso e nulla può rimanerne fuori, sia fisicamente che mentalmente: è intimo e allo stesso tempo sconfinato.
Instagram @chiara.lecca @clarulecis
Facebook @Collettivoclarulecis